Overthinking notturno: cos’è e come tornare a dormire
Quante volte ci capita di non riuscire ad addormentarci per via di pensieri insistenti e preoccupanti? In genere, ciò avviene in fasi di particolare stress o in concomitanza con eventi che generano ansia, ma in alcuni casi il fenomeno diventa quasi un’abitudine, rendendo il sonno difficile per tempi anche lunghi. In queste situazioni si parla di overthinking, o pensiero eccessivo, una condizione psicologica caratterizzata da un flusso continuo e ossessivo di pensieri, una tendenza a rimuginare su problemi, situazioni passate o preoccupazioni future che può diventare addirittura debilitante, interferendo con la capacità di prendere decisioni, concentrarsi e rilassarsi. Durante la notte, l’overthinking può causare gravi disturbi del sonno, rendendo difficile addormentarsi o restare addormentati: cosa si può fare, dunque, per risolvere il problema?
Overthinking notturno: significato e sintomi
L’overthinking notturno si riferisce a quei momenti in cui la mente diventa particolarmente attiva e preoccupata durante la notte, impedendo un sonno ristoratore. I sintomi dell’overthinking possono presentarsi in diverse fasi, a partire da quelle immediatamente precedenti all’addormentamento, quando i pensieri si fanno così insistenti da generare difficoltà nel rilassarsi e prendere sonno. Altre volte può accadere che, pur riuscendo ad addormentarsi, ci si svegli frequentemente durante la notte, danneggiando il ciclo del sonno e provocando, dunque, stanchezza e irritabilità.
Il costante rimuginio, inoltre, aumenta i livelli di ansia e stress, creando un circolo vizioso di insonnia e preoccupazione e affaticando il cervello, con tutto ciò che ne consegue nelle ore diurne. Un pensiero negativo ripetitivo nelle ore serali e notturne può rappresentare, dunque, un vero e proprio elemento destabilizzante, che non solo rovina il momento del sonno, ma rende più difficili anche le attività quotidiane, dal lavoro alla gestione degli impegni familiari.
Quali sono le cause dell’overthinking
Le cause dell’overthinking possono essere molteplici e spesso sono legate a fattori sia psicologici che ambientali. Lo stress è sicuramente uno degli elementi che possono portare maggiormente ai pensieri ossessivi e ai conseguenti disturbi del sonno: problemi lavorativi, relazionali o finanziari, possono infatti innescare, in maniera del tutto giustificata, l’overthinking, che nelle ore notturne sembra amplificarsi ancor più di quanto non accada di giorno. Anche disturbi mentali come ansia e depressione possono essere motivo – oltre che conseguenza – dell’overthinking, in un vero e proprio circolo vizioso di pensieri negativi e preoccupazioni incessanti che può debilitare fisicamente e mentalmente l’individuo.
I pensieri eccessivi si riscontrano con una certa frequenza anche nelle persone con tendenze perfezioniste che, cercando di analizzare ogni dettaglio e anticipare ogni possibile problema, finiscono per accumulare pensieri su pensieri, così come eventi traumatici o esperienze negative passate possono portare a un aumento dei pensieri ossessivi, soprattutto in coloro che non riescono a distaccarsi da quell’accadimento.
Come combattere l’overthinking notturno
L’overthinking notturno può trasformarsi in un vero e proprio disturbo, da affrontare rapidamente per non incorrere in tutte quelle conseguenze tipiche dell’insonnia e dei problemi del sonno, dall’affaticamento alla riduzione delle difese immunitarie. Esistono, d’altronde, diverse soluzioni per cercare di alleviare e contrastare il problema, da adottare sia a livello comportamentale che, nei casi più gravi, rivolgendosi a uno specialista.
Può essere molto utile, per esempio, apprendere tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda, da praticare nelle ore precedenti a quelle in cui si va a letto, oppure adottare una routine serale che crei uno schema rilassante, basato magari su attività che rassicurano l’individuo, come nel caso della lettura di un libro o della scrittura di un diario. Meglio evitare, invece, schermi che emettono luce blu, come quelli di smartphone, computer e TV, che possono interferire con la produzione di melatonina, l’ormone del sonno.
È poi importante creare un ambiente che favorisca il relax, utilizzando per esempio cuscini e materassi di qualità, areando adeguatamente la stanza ed evitando l’entrata di luce dall’esterno.
Se queste prime soluzioni, però, non risultano abbastanza efficaci, può essere utile ricorrere ad altri rimedi: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), è una forma di terapia psicologica che aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti dannosi, risultando particolarmente efficace nel trattamento dell’overthinking e dei disturbi del sonno associati. A questa si potranno poi aggiungere integratori naturali in grado di rilassare e favorire l’addormentamento o, nei casi più gravi, farmaci specifici per l’ansia e la depressione.
Overthinking notturno, un nemico da combattere
L’overthinking notturno può avere, insomma, un impatto significativo sulla qualità del sonno e sulla salute mentale, per questo motivo è fondamentale adottare sin da subito misure adeguate per far sì che i pensieri ossessivi possano essere allontanati in questa fase della giornata.
Adottando i giusti rimedi e cambiamenti nello stile di vita, è possibile gestire questa condizione e migliorare il proprio benessere, ma nei casi più gravi potrebbe essere determinante cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale per trovare il trattamento più adatto alle proprie esigenze.