Cos’è l’epilessia notturna e quali sono i sintomi
Scatti muscolari, sudorazione, risvegli improvvisi: questi e altri sintomi possono essere indicatori di un particolare disturbo del sonno, che va sotto il nome di epilessia notturna. Le crisi arrivano infatti in fasi specifiche della notte o al risveglio. Soffrirne può essere molto problematico per la qualità del riposo e, di conseguenza, la vita di tutti i giorni. Cerchiamo di capire meglio cos’è l’epilessia notturna, quali sono i suoi sintomi, le cause e i possibili rimedi.
Cos’è l’epilessia notturna?
L’epilessia notturna è uno dei più comuni disturbi del sonno di origine neurologica e si differenzia da quella “tradizionale” per le crisi che compaiono durante il sonno. In alcuni casi, queste possono verificarsi anche nelle prime ore del mattino, prima di alzarsi dal letto.
Le crisi epilettiche possono variare per intensità e durata, e in genere dipendono da anomalie nell’attività elettrica cerebrale.
I sintomi dell’epilessia notturna
Ma come si manifesta il disturbo? I sintomi dell’epilessia notturna possono essere difficili da identificare, esistono però dei segnali che possono rappresentare un campanello d’allarme:
- scatti muscolari o movimenti involontari del corpo;
- sudorazione, respirazione accelerata o gemiti notturni;
- risveglio improvviso con sensazione di confusione;
- difficoltà a riprendere sonno dopo l’episodio.
Al mattino, inoltre, è frequente sentirsi stanchi o confusi, senza ricordare nulla di quanto accaduto durante la notte. In presenza di questi sintomi, può essere opportuno approfondire il problema con uno specialista, così da individuare cause e soluzioni.
Quali sono le cause dell’epilessia notturna?
Le cause dell’epilessia notturna possono essere diverse. Spesso si è notata, per esempio, una componente genetica. In molti altri casi l’insorgenza del disturbo è legata a patologie cerebrali o a lesioni acquisite.
Esistono poi altri fattori di incidenza come lo stress, la privazione di sonno o l’assunzione di sostanze eccitanti, che possono aumentare la frequenza delle crisi.
Il quadro è, insomma, abbastanza variegato. Per questo motivo è importante valutare la storia clinica personale e familiare per comprendere l’origine del disturbo e agire di conseguenza.
Epilessia notturna infantile: come riconoscerla
Non è raro che l’epilessia notturna colpisca i più piccoli. L’epilessia infantile notturna si presenta spesso con risvegli bruschi, pianti improvvisi o movimenti inconsueti durante il sonno. Così come accade per gli adulti, il bambino che soffre di questo disturbo può apparire confuso e non ricordare nulla l’indomani.
È chiaro che, in queste situazioni, è ancora più importante l’osservazione da parte dei genitori o, comunque, di chi si trova con il bimbo. In caso di episodi ricorrenti o comportamenti anomali, infatti, è fondamentale segnalarli subito al pediatra.
Un consiglio pratico? Un diario del sonno, in cui annotare orari e descrizione degli episodi, può aiutare a riconoscere il problema e a valutare la necessità di ulteriori accertamenti.
L’impatto dell’epilessia notturna sulla qualità del sonno
Ma cosa accade a chi soffre di epilessia di notte? C’è un reale impatto sulla qualità della vita dei pazienti? Purtroppo sì. Le crisi notturne disturbano il ritmo sonno-veglia e possono causare frequenti risvegli, riducendo la fase di sonno profondo. La frammentazione notturna si traduce in maggiore stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione e irritabilità.
Nel lungo termine, poi, i disturbi del sonno possono peggiorare la frequenza delle crisi, innescando un circolo vizioso tra mancanza di riposo e intensità dell’epilessia.
Diagnosi dell’epilessia notturna: esami e test utili
Non è semplice diagnosticare l’epilessia notturna, anche perché forme e cause possono variare notevolmente da paziente a paziente. È necessaria quindi una valutazione clinica approfondita, che in genere prevede:
- Elettroencefalogramma (EEG) per rilevare eventuali anomalie nell’attività elettrica del cervello;
- Polisonnografia, ossia il monitoraggio del sonno con sensori per verificare respirazione, battito cardiaco e movimenti del corpo;
- Risonanza magnetica (RM) per esaminare la struttura del cervello e individuare possibili lesioni o alterazioni.
Attraverso questi esami, lo specialista può comprendere meglio la natura delle crisi e stabilire la cura per l’epilessia notturna più adatta.
Consigli per chi soffre di epilessia notturna
Se soffri di epilessia notturna, puoi comunque provare a seguire alcune pratiche utili per ridurre l’incidenza del fenomeno. Ciò non toglie l’importanza della valutazione medica, eppure piccole correzioni nello stile di vita possono avere un impatto positivo.
Gli esperti consigliano, per esempio, di:
- andare a letto e svegliarsi alla stessa ora per stabilizzare il ciclo sonno-veglia;
- praticare attività rilassanti e, se necessario, rivolgersi a uno psicologo o a un terapeuta per ridurre lo stress;
- creare un ambiente adeguato, con una camera silenziosa, temperatura confortevole e luci soffuse che favoriscono un sonno più sereno;
- evitare sostanze eccitanti come caffeina, alcol o nicotina prima di dormire;
- seguire scrupolosamente la terapia prescritta – in alcuni casi farmacologica – ed effettuare controlli periodici dallo specialista.
Agire tempestivamente può ridurre notevolmente l’impatto dell’epilessia notturna sulla vita quotidiana. Un approccio che unisce cure mediche, modifiche dello stile di vita e attenzione alle abitudini di sonno può infatti fare la differenza nel migliorare il benessere complessivo di chi ne soffre.