Cosa accade al nostro corpo se non si dorme
Il sonno è una parte fondamentale della nostra vita ed è solo con un adeguato riposo notturno che possiamo affrontare al meglio gli impegni quotidiani. Può accadere però, in alcune fasi particolari o a causa di specifici problemi, di incorrere in disturbi di insonnia e di trascorrere una o più notti in bianco: ciò può portare a conseguenze significative sul nostro benessere fisico e mentale, per questo motivo è importante affrontare sin da subito il problema. In questo articolo esploreremo le cause, gli effetti e le possibili soluzioni legate alla deprivazione del sonno.
Privazione del sonno: quali possono essere le cause
Non dormire può avere conseguenze importanti sia a livello fisico che mentale, ma non tutti i casi sono simili ed è fondamentale, per questo motivo, analizzare in primis le cause della privazione del sonno. Molto spesso si tratta di motivazioni temporanee, legate per esempio a situazioni particolarmente stressanti che una volta risolte permettono di ritornare a un giusto riposo, ma se queste si prolungano nel tempo fino a generare un disturbo del sonno a lungo termine è opportuno agire con le dovute contromisure.
Le cause sottostanti all’incapacità di dormire possono essere di tipo mentale, come nel caso di stress prolungato, disturbi d’ansia e depressione, ma anche stili di vita frenetici possono rendere difficile trovare il tempo per una notte di sonno adeguata. Altre cause possono includere, poi, disturbi del sonno di natura fisica, come problemi di respirazione e apnee ostruttive, che interrompono il riposo in modi diversi rendendo difficoltoso il recupero delle energie perse durante il giorno.
24 ore senza dormire: cosa accade
Si potrebbe pensare che una sola notte senza dormire non abbia grosse conseguenze sulla persona, ma in realtà già 24 ore senza dormire possono avere effetti immediati. Restare svegli per una notte intera provoca infatti, inevitabilmente, stanchezza e svogliatezza, riducendo sensibilmente la concentrazione, la memoria e le capacità cognitive. Com’è facile immaginare, ciò rende difficile affrontare gli impegni quotidiani, dallo studio al lavoro, creando anche non pochi pericoli a coloro che, per esempio, guidano veicoli o utilizzano macchinari di precisione che richiedono un elevato grado di attenzione e reattività.
Quando si è privati del sonno, anche per “sole” 24 ore, si diventa infatti meno reattivi, aumentando il rischio di incidenti stradali e incidenti sul lavoro. È dunque fondamentale evitare ogni attività che potrebbe generare un pericolo quando non si è ben riposati.
Cosa succede se non dormi per 48 ore?
24 ore senza sonno possono avere già conseguenze piuttosto importanti, ma cosa succede allora se non dormi per 48 ore? Se la privazione del sonno si estende a due notti consecutive, gli effetti diventano inevitabilmente più pronunciati. L’irritabilità aumenta, così come la difficoltà a concentrarsi, di conseguenza anche il rischio di errori nel lavoro e nella guida cresce notevolmente, diventando una preoccupazione per la sicurezza sia personale che pubblica.
Oltre all’irritabilità e alla difficoltà di concentrazione, possono emergere però altri problemi ancora più seri, come per esempio i cosiddetti “microsonni”. Questi episodi di sonno involontario, che durano solo pochi secondi, possono verificarsi mentre si è svegli e rappresentano un segnale di allarme del corpo che cerca disperatamente di recuperare il sonno perduto.
Inoltre, l’assenza prolungata di sonno può portare ad allucinazioni, sia visive che uditive, in quanto il cervello inizia a funzionare in modo distorto, episodi che possono variare da brevi visioni indesiderate a esperienze più intense, a seconda della gravità del problema.
Quando si superano le 48 ore senza dormire, è facile incorrere poi in altre situazioni di varia gravità, a partire dal declino delle funzioni cognitive, fino a veri e propri casi di instabilità emotiva e all’aumento del rischio di incidenti, dovuto alla maggiore facilità con cui si può cadere in errore durante attività come la guida di automezzi e lavori pericolosi.
Stare svegli tutta la notte: conseguenze fisiche e mentali
La carenza di sonno è un problema tutt’altro che trascurabile: stare svegli tutta la notte, specie se non si tratta di un episodio isolato, può infatti portare a risvolti problematici.
Lunghi periodi senza dormire, o anche con numerose interruzioni, possono infatti avere conseguenze ancora più gravi dal punto di vista fisico, dal momento che la perdita di sonno indebolisce il sistema immunitario, rendendo più lunga e complessa la ripresa da eventuali malattie. L’insonnia prolungata può infine favorire l’insorgere di nuove patologie, in particolare per quanto riguarda cardiopatia, ictus, diabete e stati mentali alterati come ansia e depressione.
Insonnia e problemi di respirazione
Come detto, una delle cause della deprivazione del sonno possono essere i disturbi respiratori, come per esempio le apnee ostruttive del sonno, una problematica comune che porta a numerose interruzioni del riposo e a difficoltà di riaddormentarsi, generando dunque insonnia prolungata nel tempo. Se si vive una situazione di privazione cronica del sonno per problemi di respirazione, è possibile per fortuna intervenire con diverse soluzioni: la buona notizia, infatti, è che molte di queste condizioni possono essere trattate con successo.
Eseguendo un esame chiamato polisonnografia, per esempio, è possibile avere un quadro dettagliato del problema e agire con misure ad hoc per il singolo paziente, prevedendo l’utilizzo di strumenti di ossigenazione notturna e altre terapie che possono migliorare la qualità del sonno e ridurre i rischi associati alla privazione del sonno.
Privazione del sonno e rischio di incidenti
La mancanza di sonno e il rischio di incidenti sono, come detto in precedenza, strettamente correlati, rappresentando un problema significativo per la sicurezza personale e pubblica. Quando non si dorme o si dorme male per lunghi periodi di tempo, infatti, il corpo e la mente ne risentono in modo evidente. Le capacità cognitive si deteriorano, la concentrazione diminuisce e le reazioni diventano più lente, il che comporta un notevole allungamento dei tempi di reazione, un aspetto critico per situazioni in cui la prontezza e la reattività sono essenziali per la sicurezza, come nel caso della guida di autoveicoli su strada o della conduzione di macchinari da lavoro.
Secondo la National Sleep Foundation, circa un quinto degli incidenti stradali e degli incidenti sul lavoro è attribuibile proprio a una privazione del sonno o a una cattiva qualità del riposo, un dato inquietante se si pensa a quante persone effettivamente riscontrino, per le più svariate ragioni, difficoltà nell’avere una buona qualità del sonno. Gli incidenti dovuti alla carenza di sonno possono avere conseguenze gravi e a lungo termine per le persone coinvolte e rappresentano un onere significativo per la società in termini di costi e risorse mediche.
La privazione del sonno aumenta dunque il rischio di sinistri in molti contesti, dalla strada al lavoro, ma anche in ambito domestico, per questo motivo è fondamentale che le persone prendano sul serio l’importanza di dormire a sufficienza per proteggere sé stesse e gli altri da potenziali situazioni pericolose. La prevenzione inizia con l’adozione di abitudini di sonno salutari e la promozione di una cultura della sicurezza che tiene conto della gestione della fatica e del sonno come fattori chiave per la prevenzione degli incidenti, ma ovviamente se il problema è legato a fattori di altra natura, è importante indagare e agire su questi ultimi per risolverli in tempi brevi.
Deprivazione del sonno: un problema da affrontare sin da subito
La privazione del sonno ha effetti significativi sul nostro corpo e sulla nostra mente e può diventare un problema debilitante se prolungato nel tempo, con conseguenze che possono mettere a serio rischio la produttività quotidiana e persino la sicurezza nell’uso di macchinari e autoveicoli. È dunque essenziale riconoscere le cause sottostanti e cercare soluzioni appropriate, intervenendo rapidamente affinché la situazione non peggiori con il passare del tempo.
Chi ha problemi di sonno cronici o sospetti disturbi del sonno, dovrebbe dunque consultare un professionista della salute per ricevere la giusta assistenza, individuando i motivi di questa difficoltà e agendo di conseguenza con strumenti adeguati al singolo caso, come terapie per l’ansia, eliminazione di comportamenti scorretti come l’uso di sostanze stupefacenti e soluzioni per la ventilazione notturna.